Addio al sistema retributivo per le pensioni degli italiani. Dal primo gennaio 2012 la rendita di chi lascia il lavoro sarà calcolata con il sistema contributivo: questa è l`idea del nuovo Ministro del welfare Elsa Fornero. Non più, quindi, pensioni che garantiscono il reddito ottenuto nell`ultima parte della carriera lavorativa, ma un sistema meno vantaggioso ma più equo per le nuove generazioni, con cui si riceverà in proporzione di ciò che si è versato, e in cui saranno favoriti coloro che resteranno più a lungo al loro posto di lavoro.
Come funziona il sistema contributivo? Il lavoratore, insieme all`azienda, accantona il 33% dello stipendio ogni mese; se è un lavoratore autonomo, solo il 20%. I contributi così versati verranno poi, a fine carriera, rivalutati in base all`andamento quinquennale del Pil e dell`inflazione, quindi più alti saranno questi parametri, maggiore sarà la rendita ricevuta. Al momento della pensione, al capitale viene applicato un coefficiente legato all`età in cui ci si ritira dal lavoro: più alta l`età, più alto il coefficiente. Ci sarà la possibilità di ritirarsi prima ma l`assegno mensile in questo caso subirà una riduzione proporzionale.
A partire da quando verrà applicato questo sistema? Il nuovo sistema verrà applicato a partire dal 1 gennaio 2012, ma solo a coloro che nel 1996 avevano un`anzianità di servizio inferiore ai 18 anni. Di questi, coloro che in quell`anno lavoravano già vedranno applicarsi un sistema misto, retributivo per gli anni lavorati prima del 1996, contributivo per quelli dopo, mentre coloro che hanno cominciato a lavorare dopo il 1996 avranno la pensione calcolata interamente con il sistema contributivo. Coloro che invece nel 1995 avevano già 18 anni di anzianità o oltre continueranno ad avere la pensione calcolata con il sistema retributivo. Sistema che, comunque, sparirà completamente nel 2030.
Fonte
Borsa Italiana